Un piano per candidare il Cosef a gestore della Zona Logistica semplificata nell’area friulana

Pirone: “Operazione necessaria”. L'assessore Franz: “Progetto già avviato, felici che l’opposizione si desti”
Redazione

Serve rilanciare l’economia e il tessuto imprenditoriale dell’ex provincia di Udine. Per farlo, lo scorso luglio, le amministrazioni comunali di Udine, San Giorgio di Nogaro, Pavia di Udine e Osoppo hanno tenuto un incontro assieme alla presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, e al presidente del Cosef, Claudio Gottardo, dove si è deciso di assegnare una consulenza per elaborare un piano per mettere in evidenza le potenzialità del Friuli come ambito territoriale presso il quale investire e nel quale insediare la Zona Logistica Semplificata.

Nel corso di quell’incontro, fa sapere l’assessore Maurizio Franz, sono emersi alcuni punti chiave, tra questi, quello che “progetti di questa portata non possono prescindere dalla presenza di un tessuto economico competitivo e da una logistica realmente concorrenziale. E il Friuli, grazie a Porto Nogaro e al peso del comparto industriale del Cosef – tra San Giorgio, Udine, Pavia di Udine e Osoppo – possiede i requisiti per costituire la sede ideale per dare sviluppo e consistenza al piano.”

 “L’ex-provincia di Udine è quella che più delle altre tre necessita di un rilancio del tessuto industriale – sottolinea il consigliere di Progetto Innovare Federico Pirone -. Bastano solo due dati per rendersene conto: nel periodo 2008-2019, mentre l’ex-provincia di Trieste, ad esempio, cresceva, la nostra registrava una flessione del reddito della sua intera economia pari al 15,3%; inoltre, l’ex-provincia di Udine ha subito un calo superiore al 9% rispetto alle altre ex provincie della Regione nel 2020 dovuto all’impatto economico provocato dal lockdown, determinando una contrazione dell’occupazione totale provinciale del 4,2%, la perdita di diverse centinaia di imprese nel comparto manifatturiero, un andamento negativo dell’export e un balzo esponenziale dei lavoratori “inutilizzati” (i disoccupati, gli scoraggiati e i “temporaneamente” coperti dalla Cassa integrazione e guadagni).

Maggioranza e minoranza del Comune di Udine hanno lo sguardo, dunque, puntato nella stessa direzione, considerati i benefici burocratici e fiscali cui godrebbero le imprese insediate, e l’auspicabile aumento dell’occupazione.

Franz, però, non manca di tirare qualche frecciatina al componente di opposizione che ha depositato sul tema una mozione di sentimenti chiedendo al Comune, socio di maggioranza del Cosef, “di non restare in disparte, ma di accompagnare e sostenere con forza questa candidatura”.

Esce dal letargo con qualche mese di ritardo il consigliere Pirone. In attesa di nuovi, sorprendenti colpi di genio, saremo felici di aggiornarlo rispetto allo stato dell’arte del progetto commissionato dal Cosef per la Zls”.
Ancora Franz: “Al netto delle affascinazioni triestine di Pirone – sarà felice Francesco Russo del fatto che il centrosinistra udinese guardi a Trieste, governata dal sindaco Dipiazza, con ammirazione e invidia – il progetto non può prescindere da infrastrutture che solo il Friuli può proporre. Udine, nel riaffermare il suo ruolo di capoluogo del Friuli, non si limita a dare importanza alle ricorrenze, che restano importanti sotto il profilo culturale, identitario e simbolico, ma assume il ruolo di guida del territorio dal punto di vista sociale ed economico. L’asse dell’industria friulana è tra le più forti del Paese, dispiace che la sinistra si ostini a inventarsi modelli di riferimento in contrapposizione al nostro territorio”.
Franz, infine chiude: “Dal porto di San Giorgio al suo intero tessuto industriale, il Friuli resta il cuore e la locomotiva del territorio regionale. Il plotone di esecuzione da salotto del centrosinistra di Udine si studi la situazione reale di altri territori e non si lasci accecare dalla furia iconoclasta antifriulana”.

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