Dal 18 marzo ristori (da 500 a 10mila euro) per le attività del Fvg in crisi

Nuove misure a sostegno delle attività economiche colpite dalle chiusure determinate dalla pandemia arrivano dalla Giunta Regionale, che si è riunita stamani.  L’esecutiv...
Redazione

Nuove misure a sostegno delle attività economiche colpite dalle chiusure determinate dalla pandemia arrivano dalla Giunta Regionale, che si è riunita stamani.  L’esecutivo ha approvato una delibera che prevede interventi a favore dei soggetti che hanno subito una perdita del fatturato uguale o superiore al 20 per cento confrontando l’importo medio mensile del fatturato al 31 dicembre 2019 con l’importo medio mensile del fatturato al 31 dicembre 2020.  

“Di fronte a questo ulteriore sforzo richiesto ai cittadini e alle imprese – ha detto L’assessore regionale alle Attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini – la Regione non poteva far mancare il proprio immediato supporto. Il provvedimento ristori approvato oggi in via preliminare dalla Giunta regionale tiene conto, per bar e ristoranti, delle diverse limitazioni attualmente imposte
alle province di Udine e Gorizia rispetto a Pordenone e Trieste, differenziando gli importi. È evidente però – ha sottolineato Bini – che qualora il ministero della Salute decretasse la zona arancione per tutto il Friuli Venezia Giulia i ristori saranno adeguati per l’intero territorio regionale”.
Le misure – ha concluso Bini – sono suscettibili di ulteriori modifiche in considerazione del mutevole quadro di rischio del contagio da Covid.

La delibera sarà approvata in via definitiva “soltanto dopo l’ulteriore importante passaggio all’esame della competente commissione consiliare che si riunirà martedì 9 marzo”, ha ricordato l’assessore.

Il provvedimento si incardina sulla LR 1/2021 che prevede l’attivazione di ulteriori contributi a favore degli operatori economici e può contare su una dotazione finanziaria di 21,4 milioni di euro.

I beneficiari del contributo sono soggetti che, in conseguenza del perdurare della situazione pandemica e dei conseguenti provvedimenti di restrizione o chiusura delle attività, hanno subito una perdita del fatturato uguale o superiore al 20 per cento confrontando l’importo medio mensile del fatturato al 31 dicembre 2019 con l’importo medio mensile del fatturato al 31 dicembre 2020. I soggetti beneficiari devono avere sede legale o sede secondaria o unità locale in Friuli Venezia Giulia ed essere iscritti al registro delle imprese (tranne che per guide turistiche, bed and breakfast e maestri di sci, per i quali valgono le iscrizioni ai rispettivi albi o elenchi riconosciuti dalla Regione).

Gli importi variano a seconda delle categorie individuate con i codici Ateco. In generale (per l’elenco si rinvia al file allegato), a commercio al dettaglio e commercio ambulante vanno 1000 euro; ad agenti e rappresentanti di commercio dell’alimentare e tessile vanno 500 euro; a fabbricazione e confezionamento legati all’abbigliamento vanno 700 euro; alla filiera eventi (congressi, matrimoni, cerimonie) vanno contributi tra 700 euro e 1400 euro. Alla filiera del trasporto persone, agenzie viaggio e guide vanno ristori di 700 euro o 4500 euro (l’importo massimo è per agenzie di viaggio e tour operator); per la filiera della pubblicità (che include ad esempio agenzie di pubblicità, servizi di marketing, traduzione e interpretariato) il taglio del contributo è di 700 euro.

Una maggiore specificazione è data alla filiera ho.re.ca (hotellerie-restaurant-café) a cui vanno ristori per importi variabili tra 1000 e 10mila euro. Viene introdotta una differenziazione negli importi per bar e ristoranti a seconda della fascia di rischio di appartenenza. I bar e ristoranti delle province di Udine e Gorizia avranno contributi pari a 2000 euro (bar) e 2500 euro (ristoranti), mentre quelli di Pordenone e Trieste di 1400 euro (bar) e 1800 euro (ristoranti). Qualora, come specificato da Bini, la regione venisse interamente classificata in zona arancione gli importi verranno uniformati. I ristori più alti nel settore alberghiero sono attribuiti agli alberghi di montagna con una differenziazione in base alla capienza: 4500 euro per alberghi fino a 30 posti letto, 7000 euro per capienza da 31 a 60 posti letto e 10mila euro per capienza superiore ai 60 posti letto. Nel resto della regione, per le medesime fasce di capienza, i ristori riconosciuti agli alberghi sono rispettivamente di 2500 euro, 5000 euro e 8000 euro.

Infine, nel settore sportivo vengono ristorati con 1500 euro i gestori di palestre, piscine e i maestri di sci. Questi ultimi devono risultare iscritti all’albo del Collegio dei maestri di sci per l’anno 2021 e risultare in possesso di uno di questi requisiti: per i soci delle scuole di sci autorizzate avere conseguito un reddito superiore a 2500 euro (si fa riferimento al quadro RH della dichiarazione dei redditi 2020 per il 2019) o, per i professionisti individuali, essere in possesso di partita IVA nel 2020 e 2021.

Possono presentare domanda le imprese risultanti attive alla data del 23 febbraio 2020 e ancora attive alla data di presentazione della domanda a valere sulla linea contributiva. Le imprese stagionali possono presentare domanda anche se sono nel periodo di inattività. Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 8 del 18 marzo fino alle ore 20 del 29 marzo tramite il sistema Istanze on line a cui si accede dal link pubblicato sul sito istituzionale della Regione, dove si possono scaricare anche i moduli e trovare informazioni e approfondimenti su come compilare la richiesta.

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