Boom di contagi, Provincia di Udine verso arancione e Dad

Le regioni gialle e arancioni che hanno oltre 250 casi di Covid ogni 100 mila abitanti per almeno 7 giorni di fila devono chiudere le scuole, attivando la dad. Didattica a distanza per tutte le scuole...
Alessandra Salvatori

E’ la provincia di Udine l’area della regione dove il virus corre più velocemente. Al punto tale che si prospettano la zona arancione e il ritorno alla didattica a distanza. Proprio i provvedimenti sulla scuola sono tra i più attesi tra quelli contenuti nel nuovo Dpcm, che sarà in vigore dal 6 marzo è che oggi è stato per diverse ore al centro del confronto tra Governo, Regioni ed enti locali. I contenuti saranno presentati in serata dai ministri Gelmini e Speranza.

Tra le indiscrezioni c’è appunto quella sulla scuola. Le regioni gialle e arancioni che hanno oltre 250 casi di Covid ogni 100 mila abitanti per almeno 7 giorni consecutivi devono sospendere le lezioni in presenza e attivare la dad. Didattica a distanza per tutte le scuole anche nelle regioni rosse. A quanto risulta al momento, il provvedimento può scattare anche solo per province o comuni, non necessariamente per una intera regione.

Il dato complessivo del Friuli Venezia Giulia è sotto la soglia dei 250 casi ogni 100mila abitanti, ma limitatamente alla provincia di Udine siamo ben oltre. In questa parte del territorio si prospettano misure restrittive. I grafici e le mappe di Pillole di Ottimismo, elaborati dal gruppo di ricercatori guidato dal professor Paolo Spada, indicano, alla data del primo marzo, 237 casi per 100mila abitanti in Friuli Venezia Giulia. A livello regionale, siamo sotto la soglia critica. Se si analizzano i dati per provincia, solo quella di Udine risulta sopra il livello di attenzione, con 349 casi ogni 100mila abitanti. E’ dodicesima in Italia per incidenza. Gorizia conta 235 casi, Trieste 148 e Pordenone 108.

Della gravità della situazione e della necessità di mettere in atto contromisure in Friuli Venezia Giulia per contrastare l’impennata dei contagi, più 57% nell’ultima settimana, il presidente della Regione Fedriga ha discusso nel pomeriggio con i capigruppo in Consiglio regionale, l’Anci, i prefetti, le categorie economiche e l’Ufficio scolastico regionale.

Sarà il Governatore Massimiliano Fedriga a comunicare i provvedimenti per il territorio: lo farà domani mattina in una conferenza stampa convocata per le 11.30. Almeno per una parte del Friuli Venezia Giulia rimanere in zona gialla ora rappresenta un rischio. E non solo per la scuola.

«Dinnanzi alla comunicazione del presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ci sentiamo anzitutto caricati di un rinnovato senso di responsabilità». Questo il commento del presidente di Confartigianato-Imprese Udine, Graziano Tilatti, a margine dell’incontro con il governatore. «Le valutazioni del Governatore ci trovano in perfetta sintonia – ha aggiunto Tilatti -: se è necessario chiudere si chiuda, ma con rigore scientifico, in particolare nelle zone con il più alto tasso di contagio. Confartigianato-imprese Udine e tutto il sistema regionale di Confartigianato è al fianco della giunta. La pandemia può essere battuta solo con un’accelerazione del piano vaccinale, accelerazione che siamo pronti a sostenere: lo abbiamo detto oggi al Governatore offrendogli i nostri 22 ambulatori di medicina del lavoro sparsi in maniera capillare sul territorio». 

«Abbiamo dovuto attendere mesi e arrivare a un punto senza precedenti dell’emergenza covid perché Fedriga, sotto la pressione di una situazione grave, cambiasse atteggiamento, speriamo anche nella sostanza. Finora sono valse a ben poco le richieste di confronto su questioni che andavano corrette, a partire dalla gestione dei trasporti scolastici, fino alla sanità territoriale. Ora che la situazione si fa sempre più preoccupante, Fedriga ci convoca e ci informa su quanto sta accadendo in regione». Lo afferma il capogruppo del Pd Diego Moretti a margine dell’incontro.

«La situazione pandemica è preoccupante da tempo e oggi, di fronte al prospettarsi di un aggravamento senza precedenti, Fedriga ha finalmente deciso di convocare i capigruppo: dopo mesi di gestione autocratica e centralista, c’è un cambio di registro, se pur tardivo. Noi siamo sempre stati pronti a collaborare e lo saremo ancora, ma chiediamo a Fedriga di non ripetere in futuro gli stessi errori e di coinvolgere il Consiglio, cosa fatta finora troppo sporadicamente e a mero titolo informativo».

“Non c’è stata alcuna forma di polemica e l’atteggiamento del Governatore Fedriga è stato di massima collaborazione verso il Governo Draghi, dimostrando come sempre una posizione responsabile in una situazione tanto delicata, a favore dei cittadini del Friuli Venezia Giulia”. Lo scrive, in una nota, il capogruppo regionale della Lega, Mauro Bordin, che ha partecipato alla riunione convocata dal Governatore. Bordin si dice “sorpreso nel leggere le parole del collega dei Cittadini, Tiziano Centis, tanto che mi chiedo se l’incontro citato sia lo stesso a cui ho partecipato anch’io”. “Non trovo alcuna coerenza fra quanto riferito da Centis e quanto è stato invece discusso nel corso dell’incontro. È importante – continua l’esponente della Lega – che il Governatore del Friuli Venezia Giulia abbia scelto, prima di adottare una comunque onerosa decisione, una forma importante di confronto con i capigruppo in Consiglio regionale, le prefetture, l’Anci, le categorie economiche, i sindacati e l’Ufficio scolastico regionale”. “Il Governatore Fedriga ha espresso le sue opinioni sullo stato dell’arte della pandemia in regione – conclude Bordin – e ha cercato di condividere un percorso con uno spirito di massima collaborazione, in modo tale da arrivare ad una soluzione più ampiamente condivisa fra le varie parti”.

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