Più sicurezza e assunzioni nella sanità, al flash mob aderisce anche AsuFc

La seconda ondata dei contagi in FriuliVeneziaGiulia sta mettendo sotto pressione e in alcuni casi in stallo le strutture ospedaliere. Pronto Soccorso saturi e Terapie Intensive piene si reggono sulla...
Redazione

Un flash mob per chiedere più sicurezza e maggiore forza lavoro per affrontare le emergenze sia ordinarie che contro il Covid. E’ questo il motivo di fondo che ha spinto l’Associazione di Tutela Diritti del Malato a organizzare una manifestazione pubblica, domenica 13 dicembre, che si terrà in piazza San Giacomo alle ore 13, nel rispetto delle regole anti-Covid. “La seconda ondata dei contagi in Friuli Venezia Giulia sta mettendo sotto pressione le strutture ospedaliere – spiega la presidente dell’Associazione, l’avvocato Anna Agrizzi -. I pronto Soccorso saturi e le terapie intensive piene si reggono sulla volontà e l’abnegazione dei lavoratori della Sanità, per non dimenticare il Personale dei Territori e delle Case di Riposo, di nuovo invase dai contagi”. Da qui la necessità di stare accanto a Oss, medici e infermieri impiegati nei Reparti Covid e non Covid e di chiedere a gran voce nuove assunzioni in Sanità. 

All’iniziativa aderirà anche – non senza sorpresa – l’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale. I temi della sicurezza sia per gli utenti che per gli operatori sono sempre stati al centro dell’attenzione, con il coinvolgimento dei vari responsabili di riferimento nei presidi ospedalieri e territoriali, facendo tesoro delle osservazioni che via via venivano presentate da operatori o rappresentanze sindacali”, spiegano in una nota i referenti dell’Azienda sanitaria friulana rinnovando un appello al personale sanitario in pensione per un loro re-impiego nella sanità.

L’appello di AsuFc

Massimo Braganti, Direttore Generale ASUFC: “La Direzione si associa sulla necessità di assunzioni di personale sanitario in particolare infermieristico, ma non solo: ininterrottamente da febbraio 2020 da parte di questa Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale è stata attivata una ricerca continua di infermieri su tutto il territorio Regionale che purtroppo non ha portato a un numero sufficiente di assunzioni, nonostante il supporto della Regione e degli altri soggetti istituzionali, a fronte di 934 assunzioni autorizzate ne sono andate a buon fine circa la metà, sempre mediante la Regione stiamo cercando di ottenere risorse dalla Protezione Civile nazionale o dalla Difesa. Pertanto cogliamo l’occasione per rinnovare l’appello a professionisti, non già in servizio presso le aziende del SSR o delle Case di Riposo, anche pensionati, a presentare domanda presso ARCS in modo da poterli assumere con un contratto giuridicamente commisurato alla loro condizione lavorativa. Sul fronte delle altre professionalità stiamo procedendo allo scorrimento delle graduatorie utili per rinforzare le nostre linee per fronteggiare la battaglia contro il COVID”.

Spitaleri (Pd): Invertire la rotta 

“Quanti morti vale un giro di shopping? Ce lo chiede il sindaco di Berlino. E in Friuli Venezia Giulia, quanti morti vale la supponenza di chi gestisce la sanità? Si fermino, prima che l’emergenza travolga definitivamente ospedali, personale sanitario, terapie intensive, medicina del territorio e tracciamenti. Basta con la favoletta che tutto va bene, che tutto è sotto controllo, e guai a chi si permette critiche. Occorre agire, non farsi azzittire, partecipare domenica al flash mob di Udine. Da cittadini responsabili, senza colori di parte”. E’ la riflessione di Salvatore Spitaleri, alla luce dell’aumento dei decessi e dell’indice dei contagi in Fvg. “Riccardi e Fedriga dicono che non bisogna guardare i dati del giorno ma nel periodo” – continua Spitaleri – Eppure sono le pagine social del vicegovernatore che ci consegnano un report agghiacciante: i nuovi contagiati si contano a centinaia al giorno, le terapie intensive lottano ogni giorno a strappare alla struttura vicina un rianimatore in più, i cosiddetti posti letto covid costringono a chiudere e riconvertire reparti e ospedali, come se le altre patologie avessero deciso di fare un passo indietro. Con quelle faremo i conti in futuro. Dopo quasi tre mesi di continua emergenza, il personale sanitario è stremato, senza sostituti e a continuo rischio di ammalarsi”.Va strappato il velo d’ipocrisia e perbenismo che affligge la nostra regione quando non vuole vedere ciò che non va in casa propria e – aggiunge Spitaleri – va detto con chiarezza e senso di responsabilità che non andrà tutto bene, non va tutto bene, chi sta guidando ci porta a sbattere e vanno trovate altre soluzioni. I cittadini meritano di avere messaggi chiari, non contraddittori, non equivoci, non suggestivi. In questa situazione non basta che Fedriga si preoccupi. Siamo oltre la soglia dell’allarme e se non si inverte subito la rotta, con azioni coraggiose e chiare, la terza ondata sarà una falcidie: negli ultimi 15 giorni sono oltre diecimila i contagiati e 411 i morti”.

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