Focolaio a scuola? In classe solo con il greenpass

Il Cts vorrebbe imporlo fin da subito nei locali pubblici, dalle Regioni la proposta è di prevederlo solo davanti a contagi importanti. A scuola invece servirà in caso di focolaio.
Andrea Pierini
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Dai colori dipenderanno gli obblighi per il Green pass. La conferenza delle Regioni guidata da Massimiliano Fedriga ha predisposto una proposta per il Governo che non prevede fin da subito l’obbligo della certificazione vaccinale per i locali pubblici, ma sempre per stadi, discoteche ed eventi. L’obiettivo è poi richiederlo sulla base dei contagi e dei colori delle regioni. Su questo aspetto la volontà è di rivedere le attuali indicazioni dando minore peso al numero assoluto di contagi e dando invece importanza al tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti di medicina. Discorso più complesso per quanto riguarda la scuola e l’università dove in caso di focolaio, sempre su proposta delle regioni, si potranno seguire le lezioni in presenza solo in caso di doppia vaccinazione. Per arrivare all’obiettivo di immunizzare il maggior numero di studenti, dai 12 ai 18 anni, e insegnanti sono state chieste maggiori dosi di vaccini Pfizer e Moderna questo anche per implementare le dosi negli over 60 che hanno dei timori nell’usare Astrazeneca.
Domani è previsto un nuovo incontro alle nove del mattino, il Governo ha in animo di approvare il decreto entro giovedì, la complessità sarà mediare tra le richieste del Cts, che vorrebbe un modello francese quindi Green pass obbligatorio fin da subito anche per bar e ristoranti, e la mediazione delle Regioni che sottolineano, per voce del vicepresidente della conferenza Giovanni Toti, come invece dove non c’è contagio non serva.
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