Lions Club Host di Udine, oltre 22 mila euro raccolti a favore di progetti per il territorio

Anche per il futuro il sostegno non mancherà, rivolto in particolare alla Comunità Il Melograno di Lovaria.
Redazione
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Continuare a sostenere la comunità locale con service diretti e mirati e valorizzare le eccellenze friulane nella nuova ottica imposta dalla pandemia. Saranno questi i capisaldi dell’attività del Lions Club Host di Udine che, con l’avvio del nuovo anno lionistico, il 1° luglio, vedrà il passaggio del testimone fra il presidente uscente Renzo Marinig e Carlo Delser, che guiderà l’associazione nei prossimi 12 mesi.

In particolare, come spigato in conferenza stampa, l’associazione porterà a termine un corposo service biennale con la Comunità Il Melograno per il progetto “Casa Nostra per stare insieme” che prevede la fornitura degli arredi per alcuni appartamenti destinati a persone con disabilità. Per questo progetto Lions Club Host ha già raccolto fondi, nell’anno 2020-2021, per 15mila euro che verranno raddoppiati per un totale di 30mila. “Nei prossimi mesi – ha spiegato Carlo Delser – l’importo potrebbe arrivare a 60mila euro grazie all’intervento della LCF, la fondazione internazionale Lions che dovrebbe raddoppiare ulteriormente l’importo iniziale”.

Per Delser quello che sta per iniziare sarà “Un anno importante e di trasformazione che ci vedrà assumere la forma giuridica di Ente del Terzo Settore con la possibilità di ottenere finanziamenti esterni per poter realizzare service sempre più importanti. Ma sarà anche un passaggio all’insegna della continuità che dovrà tenere necessariamente conto dei repentini cambiamenti, economici e sociali, portati dal Covid-19. Per questo studieremo, in accordo con gli altri Lions Club del territorio, dei service volti a dare un lavoro a coloro che, a causa della pandemia, si sono trovati senza occupazione”.

Una pandemia che, nell’anno 2020/2021, ha costretto il Lions Club Host Udine a ridimensionare gli incontri in presenza incentrati su temi economici, sanitari e culturali ma che non ha fermato i service andati a beneficio della comunità.

“Siamo riusciti a destinare al territorio – ha detto Renzo Marinig – oltre 22mila euro, suddivisi in service a beneficio di diverse realtà. Fra queste ricordo la comunità Pro Senectute, il Banco Alimentare, iniziative culturali giovanili, borse di studio e progetti scolastici, associazioni che si occupano di diabete. Abbiamo anche partecipato, con 1.300 euro, a un fondo per la popolazione croata colpita dal terremoto di fine dicembre”. Altri fondi sono stati assegnati ai Leo Club Udine per iniziative a favore dei giovani mentre l’associazione ha fatto confluire nella LCF International oltre 80mila euro che saranno usati a scopo benefico.

“Abbiamo fatto molto – ha precisato Delser – e molto c’è ancora da fare ma oltre a questo vorrei, nei prossimi mesi, fa conoscere di più il Lions Club Host Udine, una realtà fondata nel 1955, la prima in regione, che si occupa di raccogliere fondi tra i propri soci e non, da destinare a progetti di service di carattere umanitario, sociale, sanitario, culturale ed educativo. A livello internazionale il Lions conta 48mila club e un milione e mezzo di soci ed è il maggiore ente benefico al mondo. Auspichiamo, attraverso una maggiore conoscenza delle nostre attività, di aumentare il numero dei nostri soci che attualmente conta 35 persone”.

Tra gli obiettivi del presidente Delser, se la pandemia lo consentirà, c’è anche l’organizzazione di meeting incentrati sui temi attuali della sanità e dell’eccellenza industriale locale nell’ottica della ripartenza dopo il Covid.

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