Telecamere di sicurezza interconnesse in tutto il Friuli Venezia Giulia

Accentrare in un unico punto sistema operativo il controllo di tutto il territorio regionale attraverso l'utilizzo delle telecamere: è quanto si prefigge la Regione che oggi ha incontrato i rappresent...
Isabella Gregoratto
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Accentrare in un unico punto sistema operativo il controllo di tutto il territorio regionale attraverso l’utilizzo delle telecamere: è quanto si prefigge la Regione che oggi ha raccolto in Sala Comelli i rappresentanti delle forze di polizia locale di tutto il Fvg.

“Con una rete di 3mila telecamere di videosorveglianza interconnesse ad un’unica centrale operativa il Friuli Venezia Giulia è la prima regione in Italia a garantire ai cittadini un sistema di sicurezza integrato a cui le forze dell’ordine possono accedere con il supporto operativo della Protezione civile regionale”. È questa la finalità del progetto illustrato oggi dall’assessore regionale alle Autonomie locali e sicurezza, Pierpaolo Roberti.

“Il progetto – ha spiegato l’assessore – è partito nel 2019 con l’approvazione della legge regionale 13 che ha previsto l’interconnessione, sulla rete regionale a banda larga Ermes, di tutte le sale operative di polizia locale e delle forze dell’ordine. Il fulcro del sistema è la sala operativa della Protezione civile a Palmanova, dove già confluiscono informazioni utili a monitorare il territorio in caso di emergenza. L’accordo poi prevede il coinvolgimento di Insiel per l’elaborazione del software di censimento delle telecamere, oggetto della presentazione di oggi”. Attualmente l’80 per cento dei Comuni ha fornito alla Regione e ad Insiel i dati necessari a ricostruire una mappa georeferenziata di tutte le telecamere collocate sul territorio regionale; solo 42 Comuni mancano all’appello, ma si ritiene di concludere il censimento per metà ottobre. “Il progetto è partito tre anni fa con un primo investimento di 2 milioni di euro – ha detto ancora Roberti – ed ha purtroppo subito un inevitabile rallentamento a causa della pandemia. Ma oggi siamo in grado di riprendere e proseguire celermente la mappatura con la collaborazione dei Comuni che si sono dimostrati interessati a questa opportunità”.

“Il censimento ci è servito a capire come indirizzare i successivi finanziamenti in tema di videosorveglianza e ha consentito al gruppo di lavoro di comprendere meglio come utilizzare le telecamere per le diverse finalità, che sono sia di sicurezza che di Protezione civile, con la possibilità di visionare da remoto specifiche telecamere per il controllo puntuale del territorio in situazione di emergenza”, ha spiegato Roberti, sottolineando che “l’obiettivo finale è poter contare su una sala unica da cui monitorare tutto il territorio, che in futuro sarà anche un punto di accesso per le forze dell’ordine per l’acquisizione in autonomia di dati necessari allo svolgimento di indagini specifiche, senza che il singolo Comune debba mettere a disposizione il proprio personale e la propria postazione d’accesso”. La polizia locale che non abbia ancora fornito i dati richiesti al completamento del censimento delle videocamere potrà farlo entro il 15 ottobre, condizione necessaria per non vedersi revocare dalla Regione i contributi ottenuti sul piano sicurezza a valere sul progetto videosorveglianza.

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