«Suo figlio in un incidente ha ucciso dei bambini, per evitargli il carcere ci dia 30 mila euro»

Truffa del finto poliziotto concretizzata a Trieste ai danni di un'anziana donna. Tentato anche un secondo colpo. Le raccomandazioni delle forze dell'ordine
Paola Treppo
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Truffatori all’opera ieri pomeriggio a Trieste. Nel primo caso i delinquenti hanno telefonato a un’anziana spacciandosi per poliziotti dicendole che il figlio aveva provocato un incidente che aveva anche cagionato la morte di alcuni bambini e che per non arrestarlo avrebbe dovuto consegnare al più presto una somma di 30 mila euro. Mentre la donna era ancora al telefono, si è presentata a casa una sedicente poliziotta con un’uniforme di colore nero, incaricata di ritirare una borsa con quanti più soldi e monili in suo possesso.

L’anziana eseguiva quanto raccomandatole e consegnava quanto in suo possesso alla truffatrice che si allontanava velocemente dalla zona di Gretta. La donna telefonava alla figlia per spiegarle il fatto e si capacitava di essere stata raggirata, truffata e derubata. Allertata la sala operativa della Questura, a nulla sono valse le ricerche estese in tutta la provincia.

In un secondo caso malfattori hanno telefonato ad un’altra donna anziana spacciandosi per carabinieri dicendole che il marito aveva provocato un incidente stradale e che per pagare i danni ai veicoli coinvolti avrebbe dovuto pagare un somma da pattuire e che il ritiro del danaro sarebbe avvenuto dopo pochi minuti. Il marito, però, era in casa, accanto a lei, ha preso la cornetta e con scaltrezza ha riferito all’interlocutore che avrebbe allertato le forze dell’ordine. La comunicazione si è prontamente interrotta e la truffa non si è concretizzata.

La Polizia invita tutte le persone a diffidare da simili comportamenti, messi in atto da individui che cercano di carpire la fiducia di soggetti deboli, come persone anziane o che vivono da sole, per mettere in atto truffe e raggiri. Al minimo sospetto e, comunque, per verificare situazioni che appaiono dubbie o anomali, si invita la cittadinanza a informare prontamente le Forze dell’Ordine – come fatto esemplarmente nel primo caso – e di non avere alcun timore nel segnalare questi episodi.

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